LETIZIA E LO ZIGHINI’
Da circa tre anni, una volta all’anno, io e Massimo abbiamo il piacere e l’onore di mangiare lo zighinì cucinato da Letizia. Per noi è diventato un appuntamento fisso al quale, difficilmente, rinunciamo. Adesso vi spiego di cosa si tratta…
Lo zighinì è forse il più conosciuto dei piatti africani (Etiopia, Somalia ed Eritrea). È uno spezzatino di carne piccante tagliata a pezzetti e cotta con cipolla, pomodoro e berberè, che può essere di pollo, manzo o agnello servita su uno strato di pane injera.
Si mangia strappando con le dita pezzi di injera e con quei pezzi usati come delle presine si raccolgono i tocchetti di carne e sugo portandoli alla bocca senza l’uso di posate.
L’injera (in eritreo mogogò) è il pane etiope. Assomiglia ad una grossa crêpe grigia, un po’ spugnosa, dal forte gusto acidulo che si spegne sotto le vampate piccanti delle salsine al berberè.
Si prepara con il teff, un cereale simile al miglio, dai chicchi piccolissimi, che cresce sugli altopiani etiopi.
Nell’impasto non si aggiunge il lievito poichè nella sua buccia è presente del lievito naturale. L’impasto è lasciato riposare per circa 2/3 giorni. Insomma, credetemi un lavoraccio! Per questo ringraziamo di cuore Letizia per l’impegno e l’amore con il quale ci prepara un menù da leccarsi i baffi!
Non è finita… adesso vi descrivo in breve il rito del caffè…
La cerimonia del caffé è una delle usanze più riconoscibili dell’influenza araba, nella cultura eritrea ed etiope. Il caffè
viene offerto agli amici, servito durante le feste, oppure come un piacere nella vita quotidiana
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Chiedo scusa a tutti i lettori per eventuali errori di battitura.