CAFFE’, PANE E LIBRI IN … SOSPESO.
Si chiama “caffè sospeso” ed è l’usanza di offrire l’espresso ad uno sconosciuto che non ha i soldi per pagarselo. Una consuetudine tutta napoletana ma che, in tempo di crisi, si sta diffondendo in tutto il mondo. In Spagna lo chiamano cafes pendientes, in Francia “cafés en attente” e persino in Cina ci hanno “copiato”. E non si “sospende” più solo il caffè ma anche il pane…
“dopo il caffè “sospeso” di Napoli, arriva il pane “sospeso” a Trieste. La consuetudine ottocentesca che prevedeva che i clienti più abbienti dei locali napoletani pagassero per le persone che non potevano permetterselo passa dai banconi dai bar a quelli dei forni triestini. A lanciare l’iniziativa all’insegna dell’aiuto a chi ha più difficoltà economiche e della condivisione è stata la panetteria “Da Manuela” di via di Giarizzole 10. Un cartello appeso alla porta del negozio e anche all’interno della rivendita, segnala la bella idea”.
Non è finita…
…dopo il pane e il caffè arriva anche il libro sospeso. La nuova tendenza ha già preso piede in diverse librerie da Salerno a Milano, riscuotendo un grande successo. L’idea è semplice: andare in una libreria e acquistare un volume in più a scelta, dalla narrativa al giallo d’autore, da lasciare a un ragazzo dai 10 ai 18 anni per incentivarlo alla lettura o a qualcuno che non può permettersi di compralo. Il libro resta nelle mani del libraio che poi comunicherà all’acquirente generoso a chi è andato il testo scelto.
Cosa aggiungere?
EVVIVA LA SOLIDARIETA’, SE POSSIAMO, AIUTIAMOCI!!!