Cortigiane e starlette
Vi descrivo ora le cortigiane del Rinascimento: Donne libere che nella Roma dei papi erano capaci di intrattenere rapporti con gli uomini più influenti della loro epoca (non si escludono cardinali) donne dotate di grande fascino, colte e, di conseguenza, in grado di discorrere di poesia, pittura, politica. Spesso loro stesse artiste. Faccio solo due nomi, Giulia Borghese ritratta da Raffaello nel quadro “Donna con unicorno” e Lucrezia Porzia, famosa per l’espressione “matrema nono vole” tradotto “mamma non vuole” perché essendo troppo giovane, la madre non voleva che le prestazioni sessuali andassero oltre un certo limite. Adesso faccio altri due nomi: Elisabetta Gregoraci e Maria Monsè. Il politico di oggi è Salvo Sottile ex portavoce di Gianfranco Fini, l’anno è il 2006. Il generoso Sottile, grazie alla sua amicizia con il vicedirettore delle risorse umane Rai, ottiene uno spazio per Elisabetta in uno show di contro, lei, per ringraziarlo lo invita a bere un caffè, lui rifiuta il caffè ma la manda a prendere dall’autista che la porterà alla Farnesina. Ringraziamenti accettati. A questo punto Sottile propone all’amico di cui sopra anche un’altra ragazza, non dimentichiamo lui (Sottile) è un generoso, Maria Monsè ma ahimè l’amico Giuseppe Sangiovanni la trova invadente e seccante. Peccato, per Sottile Maria Monsè è una porcella doc (sue parole prese da intercettazioni) e un “caffè” lo si prende sempre volentieri con una “porcella doc”, no?
Marisa Tisti