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Siamo tutti “Phubber”

Posted by tismari on 8 Settembre 2013 in Leggo, rifletto e pubblico |

Leggo, rifletto e pubblico. Vi e’ mai capitato di passare una serata tra amici e invece di parlare, come si usava fare un tempo, si scattano foto da pubblicare sui social o, peggio ancora, si gioca con i cellulari? Ho letto un articolo molto interessante su “GENTE” firmato da Vania Crippa il titolo e’: AVVISO AI NAVIGANTI ADESSO SMETTETELA! Il phubbing e’ l’arte di snobbare chi ci sta di fronte per navigare e inviare sms in continuazione. “Ma e’ una forma di autismo relazionare” dice l’esperto. Siamo tutti Phubber, ammettiamolo…non sappiamo piu’ guardare negli occhi, preferiamo, purtroppo, guardare lo schermo, il cellulare ci sta rendendo asociali? La risposta, secondo gli esperti, e’ che il cellulare ci da’ l’illusione di essere sempre connessi, quindi di avere tanti contatti, ma si tratta di una socializzazione che non prevede la presenza vera dell’altro, quindi senza emozioni. Attenzione, il cellulare favorisce una forma di autismo. Vi e’ mai successo di uscire di casa senza cellulare? Come avete reagito? Se a scuola si dimenticava di portare il diario o un libro non importava ma provate oggi a non portare il cellulare, si entra in panico! Come fare allora? Semplice, impariamo a schiacciare il pulsante off, almeno per il tempo di una cena.

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2 Comments

  • MAX ha detto:

    E’ un articolo di estrema attualità. Giornalmente assisto a scene simili: al ristorante moglie e marito che non colloquiano tra di loro, ma che in compenso muovono in continuazione le dita sulla tastiera del proprio Smart-Phone e lanciano messaggi, in maniera quasi frenetica, a persone che probabilmente manco conoscono. Non parliamo poi delle giovani coppie, che di argomenti in comune dovrebbero averne molti. Di recente, in un ristorante a Lampedusa, una splendida ragazza accompagnata da un attraente cavaliere suo coetaneo, sono riusciti a toccare il record di 15 parole scambiate nel giro di 90 minuti;il resto del tempo l’hanno trascorso a chattare su facebook o twitter oppure inviando nervosamente sms in quantità industriale. Che dire: i tempi cambiano e la tecnologia ormai e’ entrata a far parte del nostro DNA, ma purtroppo stiamo lentamente spegnendo il nostro cervello, dimenticandoci nel contempo l’importanza e la valenza di parlare e di discutere guardandosi dritti negli occhi. Bei tempi quando i cellulari ancora non erano stati inventati!!!!

  • paleocapa ha detto:

    questo è un articolo interessante con molti punti di riflessione. io stesso, spesso e volentieri, mi ritrovo con il cellulare tra le mani, che sia giusto o sbagliato? non voglio prendere una posizione netta. i tempi cambiano, i mezzi pure.. come ho sempre detto non è il mezzo ad essere sbagliato, ma come lo utilizziamo.

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